La chiesa di Sant’Antonio Abate sorse verso il 1300 accanto al convento per opera degli Antoniani di Vienna, famosa congregazione religiosa che curava i lebbrosi della regione dell’Olona.
La costruzione della chiesa dove si trova ora, vicino ad una cappella votiva, è iniziata nel 1319 e dedicata a S.Maria del Sasso perché, secondo la tradizione, nello scavo fu trovata una Madonnina di pietra col Bambino, una preziosa reliquia di cui, purtroppo, si è persa ogni traccia.
Dopo l’erezione della chiesa di Santa Maria, l’attuale sagrato e l’area occupata dall’Oratorio di Sant’Antonio da Padova, costituivano il cimitero del popolo, mentre i nobili ed il clero venivano sepolti in chiesa.
Ha la linea elegante del più puro Rinascimento, anche se alcuni suoi elementi, finestre ed archetti pensili, corrispondono all’architettura romanica.
Verso la metà del sec. XVII la carestia incombeva sul paese, vecchi e bambini denutriti morivano e non bastavano le preghiere. Si ricorse all’ultimo sacrificio: dedicare a Sant’Antonio da Padova un tempio, che servisse a propiziarsi il Santo dei poveri, degli affamati e dei derelitti.
Si compone di 404 gradini ed è considerata la più grandiosa e panoramica scala della regione prealpina.
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